FARTAGNAN TEATRO
SABATO 1 OTTOBRE 2022 ORE 21
Soggetto di Rodolfo Ciulla e Daniele Milani
Scrittura di Rodolfo Ciulla
Regia collettiva di Fartagnan Teatro
Con Federico Antonello, Luigi Aquilino, Michele Fedele e Matteo Giacotto
Disegno e realizzazione scene a cura di Elisa Vannuccini
Disegno luci di Matteo Giacotto
Voci registrate di Maria Cagianelli Villani e Giacomo Vigentini
Con il sostegno di Spazio Residenza Idra, Campo Teatrale e Centro Teatrale MaMiMò
In un futuro non molto lontano, un imprenditore visionario, finanziato da una potente cordata di multinazionali, ha creato in un laboratorio segreto una nuova tipologia di lavoratore destinata a rivoluzionare per sempre il mondo del lavoro.
Il problematico, fragile e cagionevole essere umano sta per essere sostituito dal ben più docile, prestante e ubbidiente umanzo.
I pregi degli umanzi rispetto agli esseri umani sono innumerevoli: Gli umanzi lavorano senza sosta e soprattutto senza chiedere in cambio nulla. Parole come malattia, ferie, maternità e stipendio per loro sono del tutto prive di significato. Per vederli saltare di gioia, basta sventolare davanti ai loro occhi uno dei loro amati buoni pasto. Ma il maggior pregio degli umanzi riguarda l’essere totalmente bio degradabili. Una volta terminato il loro ciclo lavorativo infatti nessun costo per l’azienda, nessun costo per la società, gli umanzi possono essere macellati, cucinati e dati in pasto ai loro simili per animare simpatiche feste aziendali.
A contrastare questo entusiasmante progresso, nel laboratorio segreto arriva un giovane e arrogante giornalista precario convinto di poter cambiare il mondo con un reportage. Dove lo porterà la sua incoscienza?
Benvenuti nella Human Farm!
Human Farm è il secondo capitolo della Trilogia Distopica con cui i Fartagnan Teatro continuano la ricerca di un proprio linguaggio narrativo che fonde i riferimenti della cultura pop cinematografica e seriale con il medium artistico del teatro, approfondendone i risvolti tematici e i collegamenti con la contemporaneità.
Con Human Farm la compagnia si immerge nelle problematiche dell’attuale mondo del lavoro, traendo ispirazione dai classici della letteratura distopica come 1984 di G. Orwell e Ritorno al Mondo Nuovo di A.
Huxley, e prova a fondere generi differenti fra loro, dallo spymovie alla commedia musicale.
Human Farm, come tutta la Trilogia Distopica, ha come obiettivo quello di riportare a teatro generi narrativi che si sono allontanati dal palcoscenico come la fantascienza, il thriller, la distopia, generi desueti nei teatri ma che attualmente rimangono i più efficaci per avvicinarsi e parlare alle nuove generazioni.
Volendo creare spettacoli per gli spettatori del domani, occorre riavvicinarsi ai gusti del pubblico: non basta solo trattare di temi e problematiche vicine, ma occorre bensì ritrovare degli stili più accattivanti che possano essere comprensibili e affascinanti proprio per quel pubblico che non conosce nulla di teatro e che è cresciuto davanti ad uno schermo.
Progetto Finalista della IV edizione del bando PREMIO DELLE ARTI L.A. PETRONI promosso da Teatro
Inverso/ Residenza IDRA.
Progetto Finalista del Bando di Residenza al Teatro Studio “Mila Pieralli” di Scandicci.
Menzione speciale del Festival Il mondo è ben fatto all’interno del bando di drammaturgia IL MONDO E’
BEN FATTO di Fertili Terreni Teatro di Torino.
Semifinalista del bando PREMIO MIGLIOR TEASER 2020 promosso da Teatro e Critica.
“E se dopo The Big Bang Theory nessuno oserebbe più definire i fanatici di Star Wars “sfigati”, lo stesso stanno facendo i Fartagnan a teatro, portando il mondo digitale dei millenials sul buon caro vecchio palcoscenico. La compagnia sembra aver compreso molto bene che “le distopie piacciono” e non si sono limitati a condividere spoiler sulle Instagram stories.[…]Luci semplici e musiche di sottofondo completano l’opera: una rappresentazione pulita, ironica ma non banale. L’utilizzo di un linguaggio più vicino ai giovani rende inoltre la narrazione più godibile. Sperando di vedere Human Farm nella sua interezza in un prossimo futuro, l’opera è consigliabile a un pubblico molto vasto: dagli appassionati del teatro contemporaneo a chi in un teatro non ci ha mai messo piede.” [Elisa Belussi – http://www.stratagemmi.it]
“Il risultato è una pièce davvero divertente, che fa sorridere, che provoca applausi anche a scena aperta, ma che, attraverso cinismo, pessimismo e cattiveria verosimile, porta a ragionare tanto sulla deriva della bio-ingegneria quanto sui complotti, sul capitalismo, sul controllo da parte delle multinazionali e sul futuro della tecnologia. L’esperimento disturba lo spettatore. Un po’ come una puntata di Black Mirror. Dal vivo.” [Sara Polotti]